Un'avventura col bagno!

Rolequest #7!

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    Missione #7 - A caccia di Wimpod

    gTXDFgq
    • Regione: Alola

    • Area: Collina Scrosciante (Isola Akala)

    • Trama:
    Un'inaspettata stagione di migrazione di Wimpod, loschi figuri che si aggirano nei dintorni della Collina Scrosciante, l'aggressività dei Pokémon nella Collina... Riuscirete a risolvere questi misteri?
    • Difficoltà: 20-30

    • Grado di ruolata: 6 (Medio)

    • Requisiti://

    © -Elettra


    Era stata dura ma alla fine ci erano riusciti: i suoi cuccioli avevano conquistato l’immortalità; ma, anche se molto orgoglioso per loro, Austin non ne era sorpreso: già la sua squadra di Kanto la aveva allenata senza problemi e quindi era sicuro che il suo affetto avrebbe reso inarrestabile i Pokémon. Erano diventati famosi, tutti temevano la potenza e le abilità dei Campioni e il loro allenatore, tanto ricco da poterli migliorare in tutti i modi pensabili e tanto furbo da non affaticarli con sforzi inutili. Tuttavia, assieme agli onori, Austin aveva intravisto in quella carica tanto prestigiosa anche molte responsabilità e fu per quello che non salì sul traghetto per andare in una nuova regione da esplorare ma invece si imbarcò per l’isola di Akala, sempre dell’arcipelago di Alola. Fatti strani accadevano lì e qualcuno doveva pur pensarci.
    Aveva dovuto aspettare un’ora prima di partire, dal ponte riusciva a vedere tutti i camion che salivano sul traghetto molto lentamente, particelle di un enorme Rayquaza di veicoli. Austin un poco si era annoiato, anche, insomma, si era imbarcato alle 11:35 e dopo molto tempo non era ancora partito! Fortunatamente, la traversata non fu da buttare: la cabina era enorme con un letto piccolino per lui, sei cuccette foderate per i suoi cuccioli, un bagno personale, un’intera altra cabina adibita solo ad armadio; la mensa era stupenda anche se solo per umani (per questo Austin è tuttora molto contrariato), il soffitto era ricoperto di specchi, il muro destro era costituito quasi principalmente da enorme e lindi oblò, le tavolette erano larghe e lunghe con tutte le panche e sedie foderate, il buffet era ricco di carne, dolci, verdure e di molte altre cose; se ci si annoiava esisteva la discoteca, anche se solo dalle 22.30, e di giorno negozietti vari o sale giochi o di giochi d’azzardo; ma sicuramente la cosa migliore del traghetto era il ponte, posto in cui era permesso liberare pubblicamente i propri cuccioli dalle loro sfere e fare godere anche loro del bellissimo panorama del mare calmo e animato dalle migliaia di Pokémon selvatici che vivono lì.
    E poi alle 22:35 successe l’imbarazzo totale. Sì, la discoteca apriva in quel momento, ma gli occhi azzurri di Austin non avevano mai potuto osservare quella stanza e la miriade di ragazzi che si scatenavano lì dentro, ma egli aveva preferito la tranquillità del ponte, una panchina di legno, e i suoi cuccioli che rilassati e distesi lo proteggevano mentre lui dormiva. Non lo avesse mai fatto. Quando la nave stava per arrivare al porto di Kantai la sirena era stata attivata, sirena non udibile all’interno del traghetto ma terribile suono all’esterno, tanto terribile e invasivo che il ragazzo dai setosi capelli castani si trovò cappottato a terra per la sorpresa. Quindi, rincuorati se stesso e i suoi cuccioli, li fece entrare nelle loro sfere e si preparò, svuotando la cabina e postandosi alla reception.
    Finalmente, alle 23:35 poté sbarcare, e così scese tre rampe di scale mobili e infine la rampa di metallo rosso e giallo, tenendosi bene aggrappato al mobile corrimano, temendo di cadere. Si guardò intorno, respirando a pieni polmoni: era giunto all’isola agognata! Mentre frenetico ed entusiasta si dirigeva all’Hotel Bellavista tanto sognato prima della vittoria alla Lega, pensò alle voci che aveva sentito quando si trovava sull’isola e poi anche in seguito: si vociferava che dei figuri strani si aggirassero, con cattive intenzioni, e che alcuni Pokémon fossero diventati estremamente aggressivi. Arrivato davanti al palazzo, fu subito colpito dall’imponenza dei marmi che svettavano verso il cielo; e poi, dentro al lusso più sfrenato, il resto della notte fu la pura perfezione.

    Il giorno dopo, finalmente riposato, fu finalmente pronto a partire per la Collina Scrosciante. E così partì.
     
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    La collina scrosciante, un magnifico luogo dove terra ed acqua si univano in una cosa sola. Le varia cascate che andavano burrascosamente a scendere verso il terreno erano in contrasto con le varie zone di terra sabbia che davano al luogo il nome di collina. Oltre al magnifico paesaggio era pieno zeppo di Pokémon di ogni tipo, in particolare nelle varie zone acquatiche in ogni istante potevi vedere gruppi di tipi acqua nuotare in quelle pure acque, trasportati dal leggere venticello fresco che tirava in quella calda giornata estiva.
    Fra tutti quei Pokémon potesti notare una bassa ragazzina con corti capelli blu ed un abbigliamento da pescatrice, che per l'appunto era intenta con la sua canna da pesca ad attendere che qualcosa abboccasse al suo amo. Appena mettesti piede nella zona, gli occhi della ragazzina si posarono su di te, ti aveva visto all'istante.
    Ehi, mi ricordo di te! Cosa ci fai qui sulla Collina? Sei venuto a pescare? La capitana ti accolse nella sua "casa" con un caloroso sorriso, d'altronde anche dopo essere stata sconfitta la ragazza era sempre rimasta sorridente, era parte del suo carattere.
     
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    Austin quando ritornò nel luogo lasciato poche settimane prima quasi smise di respirare per l'emozione; tutto era come lo aveva lasciato:
    le varie cascate cristalline si muovevano fragorose, perdendosi però nei calmi laghetti stupendi, laghetti nei quali il giovane ragazzo aveva sostenuto la sua prova, cercando di sottomettere il Pokémon dominante della zona. Austin inspirò a pieni polmoni quell'aria pulita e leggermente aromatizzata dalla brezza lacustre, e poi finalmente si decise di andare incontro alla giovane ragazza dai capelli blu che sedeva sulla riva; non fece in tempo ad avvicinarsi che la capitana, riconosciutolo, si alzò e gli corse incontro, salutandolo.
    Per celebrare questo incontro, il giovane Campione di Alola decise di far uscire tutti i suoi sei Pokémon, che felici andarono anche loro incontro alla ragazza, chi correndo chi saltando leggero sull'acqua. Il ragazzo, allietato da un simile spettacolo, lentamente raggiunse l'amica e la abbracciò. Quindi rispose sorridendo alle sue domande.

    Sono venuto a vedere con i miei occhi se le dicerie sono vere! Sai, i Pokémon selvatici aggressivi, i loschi figuri, la calma della zona devastata... Sai cosa succede? Essendo diventato Campione della regione prima di partire vorrei aiutare a riportare la calma...
    Poi notò che l'amica era tutta tranquilla, prima del loro arrivo, a pescare...
    Ma... Sono vere le voci, no? C'è... Così tranquilla a pescare... Sono contento di vederti, ma non vorrei avere fatto un viaggio a vuoto.
     
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    Beh, diciamo che è una situazione insolita.. La capitana sembrava indecisa su quello che doveva dirti, non era estremamente sicura di come riuscire a spiegarti ciò che stava accadendo evitando che sembrasse una baggianata da nulla, o allo stesso tempo che la cosa da te venisse ingigantita fino a ritenerla un problema incredibilmente pericoloso e sul quale agire subito alla radice.
    In sostanza sono alcuni giorni che vedo degli sgherri del Team Skull da queste parti. Non è la prima volta che succede, ma le altre volte venivano qui ad infastidire i Pokémon della zona, per cui io mi precipitavo per cacciarli dalla collina. Questa volta però è diverso, tutti i pokémon vivono tranquilli e loro non li disturbano, anzi mi è sembrano stiano cercando qualcosa. Penso che non siano così cattivi dopotutto, per cui essendo da sola per il momento mi stavo limitando nel pescare, così da essere a contatto con tutti i tipi acqua della zona e scoprire se qualcuno di loro è stato infastidito da quegli sgherri, ma a quanto pare non è così! Vorrei però scoprire cosa stanno esattamente facendo qui.. La ragazza sembrava confusa sul comportamento di quegli strani tipi, per il momento in giro si era solamente sparsa la voce che questi tipi fossero pericolosi per certi versi, ma comunque incredibilmente stupidi, e che a volte rubassero i pokémon altrui, e questo certamente non rendeva rassicurante la loro presenza in quel luogo. Ma allora cosa stavano combinando?
     
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    Ah ok!, disse Austin alle parole dell'amica, Quindi non c'è un pericolo imminente...
    Austin, leggermente rassicurato, guardò i suoi cuccioli giocare con l'acqua. Araquanid, con le sue enormi zampette, riusciva a correre sullo specchio facendo scherzi a tutti gli altri suoi fratelli, soprattutto al pugile di fuoco, troppo nervoso di cadere sul letto del laghetto per apprezzare tali giochi; solo Raticate, anche se invogliata da Togedemaru e Passimian, rimase ferma e in ascolto: con i suoi baffoni aveva captato qualcosa!
    Fu quello a stimolare la curiosità del giovane Campione di Alola e Kanto.

    Ma... Potresti dirmi dove li avresti visti? Raticate mi sembra nervosa... Sai bene quanto siano sviluppati i suoi sensi.
     
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    Qui vicino, se mi segui ti ci posso portare! La ragazzina rimise velocemente da parte la sua canna da pesca, rimettendo in acqua tutti i tipi acqua che era venuti a visitarla durante il suo passatempo. Poi si alzò da terra, canna da pesca alle spalle, pokéball alla cintura, e si incamminò verso l'interno della collina Scrosciante, nella zona con più vegetazione ma sempre costa costa alle cascate e agli specchi d'acqua; poi ti fece cenno di seguirla, sembrava avesse un perfetto quadro della situazione.
     
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    Austin richiamò nelle loro pokéball a riposarsi tutti i suoi cuccioli e iniziò a seguire la ragazza.
    Era curioso di vedere con i suoi occhi ciò che quei criminali stavano là; aveva sentito storie spaventose sul loro conto, come che volessero conquistare un mondo parallelo e dominare questo con mostri sconosciuti chiamati Ultracreature: doveva fare qualcosa! Quindi era stato felice di vedere la solerzia dell'amica nel portarlo da loro e ad abbandonare la tranquillità della sua pesca.

    Grazie mille. So che ti chiedo tanto e forse per niente, ma è solo per essere sicuro...
     
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    Eccoci arrivati. Questo è il posto. Suiren si fermò indicandoti un vasto terreno pianeggiante ricolmo di numerose piante che erano cresciute presso le rive del lago e delle zampillanti cascate. Ho visto in questa zona aggirarsi i membri del Team Skull. Potresti quindi scoprire quali sono le loro intenzioni e fermarli nel caso vogliano fare del male ai Pokémon del posto? La Capitana ti chiese così di investigare sull'insolita presenza del Team Skull sulla Collina Scrosciante. Sembrava abbastanza preoccupata.
    Io devo tornare indietro nel caso giunga un allenatore che voglia affrontare la mia Prova! Ci vediamo più tardi, buona fortuna! La ragazza tornò indietro, lasciandoti alla tua ricerca. Quali erano le intenzioni dei membri del Team Skull? Toccava ora a te scoprirlo!
     
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    La ragazza lo aveva portato in una zona della Collina Scrosciante di cui non si ricordava troppo. Là il paesaggio era molto bello, soprattutto per le pianticine che graziose vivevano sulla riva del lago... Sembrava che niente potesse distruggere la tranquillità di quel paradiso.
    Quando Suiren se ne andò, lui ovviamente la salutò con affetto, ma sotto sotto aveva la mente già invasa e dominata da infiniti interrogativi: cosa ci faceva là il Team Skull? perché non facevano nulla? c'entravano qualcosa con l'improvvisa aggressività generale dei Pokémon?
    Austin doveva scoprirlo e fu per quello che iniziò a camminare lungo la riva del laghetto, sperando di vedere qualcosa di interessante, capace di giustificare la sua presenza lì.
     
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    Mentre stavi camminando tranquillamente e apparentemente senza nessun problema, notasti pero' che in giro si sentivano strani rumori. Forse all'inizio potevano essere confusi col mormorio del vento, ma pian piano si facevano piu' concitati e piu' simili a parole. Qualcuno stava sussurrando, e il tono di voce continuava ad alzarsi fino a essere quasi udibile.
    -Yo, ma dico sei scema? Io con uno come quello non ci parlo.- Ad aver aperto bocca era una voce maschile irritata, e riuscisti a vedere che si nascondeva dietro delle fronde. -Vacci o ti meno, Filibesio!- -Oh, questo e' proprio un colpo basso! Sai che odio quel nome e dovresti chiamarmi Filli o reclut-OW!- Filibesio venne preso a calci da chiunque fosse con lui nel cespuglio e ti rotolo' davanti, coperto di fango e frasche. Era proprio una recluta Skull! Non appena ti vide sembro' piu' spaventato di te.
    -Y-yo, fratello! Preparati al paggio... cioe'... al poggio... COME SI DICEVA?- -Al peggio, idiota!- -Al piggio!- -... Quasi.-
     
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    La sua camminata sembrava non avergli dato frutti, tutto sembrava quieto e tranquillo e calmo, Austin si era rilassato, pensava di far uscire i suoi cuccioli dalle Pokéball per farli giocare e correre e divertire e bere e mangiare, ma poi qualcosa attirò la sua attenzione: un rumore. All'inizio poteva essere scambiato per il mormorio del vento, ma poi il ragazzo dai biondi capelli capì benissimo che quelle che aveva udito erano voci, soprattutto perché un ragazzo gli si era piombato davanti dalla boscaglia e cespugli vicini.
    Era un ragazzo goffo e insicuro. Completamente marrone di fango e ricoperto di erba e foglie, quasi non si vedevano più le bandane che gli coprivano la testa e poi la camicia e i pantaloni neri e le scarpe bianche... Conosceva i colori perché li aveva già incontrati in passato, girovagando a Hau'oli, e riusciva a distinguere l'appartenenza della gang grazie al ciondolo. Il giovane continuava a balbettare di stare attento e di prepararsi al peggio.
    Austin lo guardò bene. Gli rise in faccia.

    Che vuoi? Vuoi dirmi che fate qui o lo dici alle mandibole della mia meravigliosa ed enorme Araquanid? Sai, le do da mangiare regolarmente ma non le è davvero mai andato via l'istinto da predatrice! Allora?
    Detto questo, Austin gli rise di nuovo in faccia.
     
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    Le tue parole sembrarono spaventare un po' la recluta, ma sentendosi ridere in faccia non aiuto' certo la situazione: il ragazzo ti si paro' davanti seccato. -Yo, ma cosa ti sembriamo? Cibo per pesci?- esclamo' irritato, guardando il cespuglio dal quale era uscito. -Diamogli una bella lezione, Occi!- -Chiamami ancora cosi' e ti strozzo.- fu la risposta dal cespuglio. Da esso, tuttavia, usci' una bella recluta Skull, con un Salandit appiccicato alle spalle che inizio' a guardarti e a leccarsi i baffi.
    -Comunque usa il cervello, so che non ce l'hai ma- Come se risvegliato da quelle parole, Filli si lancio' a inseguire un Butterfree di passaggio e cadde nel fango. -Ah! Avevo quasi preso Wimpod...- -Quello non e'- lascia perdere...- La recluta sospiro' rassegnata mentre il suo Salandit... ti tiro' uno schiaffo con la lingua. I suoi occhi si dilatarono come quelli di un camaleonte, poi il Poke'mon inizio' a leccarsi i baffi. Dovevi stargli simpatico. Forse.
    -Senti, ciccino, le domande qua le facciamo noi. Sei un allenatore, no?- -HO TROFATO WIMPOD!- Dal fango emerse il muso dell'altra recluta, che reggeva eccitato... un Feebas. Si'.
     
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    Austin non credeva ai suoi occhi. In tutti i suoi diciassette anni non aveva mai visto gente più scema di quel povero ragazzo che si atteggiava tanto a duro; certo, anche il giovane allenatore non riusciva a essere il bad boy che sperava di sembrare, ma... scambiare un Feebas per un Wimpod era una cosa grande! Dal canto suo, mentre i due criminali lo minacciavano e gli urlavano di portare rispetto, Austin continuava a ridere sempre più a crepapelle!
    Fu solo quando la recluta cercò di zittirlo che l'allenatore capì che questi due figuri dovevano capire che erano nel torto. Fu per quello che fece uscire dalla sua sfera bianca e rossa Araquanid e accolse vicino a sé l'enorme e lunga mole della cucciola letale. Quindi, rassicurato dal minaccioso ticchettio delle mandibole, guardò i due e sorrise.

    Non dirò nulla se no: cosa volete? Chi siete? Cosa cercate?
     
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    Le minacce sembravano avere scarso effetto sui membri del Team Skull, Filli probabilmente era troppo stupido per capire il pericolo (a momenti si buttava nel lago a cercare Wimpod) e "Occi", il cui vero nome era ancora sconosciuto, sembrava semplicemente troppo tosta e irriverente per farci veramente caso. La recluta femmina alzo' un sopracciglio molto lentamente. -Dovrei spaventarmi?- -Non so, dovresti?- gli fece eco confuso Filli, piu' di un bernoccolo sulla testa.
    -Ascolta, amico, non ci piacciono i tuoi toni. Fai troppe domande. E terzo, quello che stiamo facendo non ti dovrebbe interessare per niente - perche' credimi, non ti interessa. Perche' non torni a fare le tue... pfui... prove e ci lasci fare, eh? Scio', scio'.- La recluta aveva adottato un tono di nonchalance, decidendo che ignorarti era l'opzione migliore. -Su, Filli, torniamo a fare le nostre cose.- -Cercare Wimpod?- -Si', quello. No, ma urlalo un po' piu' forte.- -CERCARE WIMPOD?- -Santo cielo, sei un caso perso.- I due fecero per allontanarsi.
     
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    Austin stava cominciando a innervosirsi. Non gli davano risposte! Doveva fare qualcosam soprattutto perché si erano permessi di insultarlo! Subito guardò l'amica che aveva allevato con tanto amore e le disse di fermarli. Di sicuro non avrebbe di certo lasciato che se ne andassero. Sperava che Araquanid potesse riuscire a fermarli, a intimorirli quel poco che bastava per indurli a parlare. Fu per quello che le disse di cercare di fermarli con i suoi poteri di ghiaccio: forse la bora lo avrebbe aiutato...
    Forza Araquanid, cerca di fermarli!
    Ehi, voi! Attenti!
     
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